Lowen, Il piacere

Un approccio creativo alla vita.


Autore: Alexander Lowen

Editore: Astrolabio (1970)

Perché leggere il libro? (di Chiara Giudici)
«L’ossessione per il divertimento tradisce un’assenza di piacere», con questa considerazione Lowen apre a una riflessione sulla tensione della società, fatta sempre più di persone che non sono pienamente coinvolte in quello che fanno. Per Lowen il piacere è «essere pienamente vivi», totalmente coinvolti in ciò che si sta facendo, come lo sono i bambini, completamente dentro la propria esperienza corporea. Il piacere ha una prerogativa di spontaneità che lo rende non controllabile e recuperabile attraverso la volontà, questa infatti si dissolve nel piacere, che è legato alla capacità di lasciarsi andare, lasciando «che il corpo reagisca liberamente». La dissociazione tra mente ed esperienza corporea è la causa del nostro non riuscire sentire, dunque a stare nel piacere, come nel dolore. Ogni famiglia ha le sue regole, siamo educati a trattenere alcune emozioni: qualcuno impara a non arrabbiarsi, a non urlare; altri a non piangere; altri ancora a limitare la gioia; ancora c’è chi impara a stringere i denti e sopportare le fatiche senza lamentarsi. Ognuna di queste azioni ripetute riduce il respiro, arrivando a strutturarsi in un blocco, così produce quella spaccatura tra mente e corpo che ci porta a non sentire più l’emozione che abbiamo imparato a bloccare, per proteggerci dal dolore.

Come recuperare questa frattura?

Lavorando sui blocchi per comprendere: quale movimento emotivo abbiamo imparato a trattenere nella nostra infanzia, a cosa ci serve oggi trattenerlo ancora e quali effetti ha sul corpo questo trattenimento. Ammorbidendo i blocchi con esercizi specifici e con il lavoro sul respiro, allungandolo così che possa attraversare tutto il corpo, ripristinando il più possibile il movimento naturale che ci consente di sentire sia il dolore che il piacere e riportandoci a sentire la “pienezza” che solo un corpo vibrante può restituirci.

Il libro si chiude con un capitolo intitolato “Un approccio creativo alla vita”, Lowen si sofferma su come la creatività nasca dall’accettazione della realtà, dall’abbandono delle illusioni, dal tentativo di approfondire la comprensione per arricchire l’esperienza stessa che stiamo vivendo.

Quarto di copertina: Per la maggior parte degli esseri umani “piacere” è una parola che evoca svariati sentimenti; in particolare è associata con l’idea di “buono” e di “bene”. E pure in genere si giudica sprecata una vita votata al piacere, si teme che il piacere possa portare verso via pericolose, fare dimenticare doveri e impegni, e persino corrompere lo spirito. Per alcuni addirittura, “piacere” a una connotazione esclusivamente lasciva. Nel nostro mondo, tutti condividiamo più o meno questa diffidenza nei confronti del piacere. La cultura moderna è infatti orientata più sul Io che sul corpo, con il risultato che il potere è divenuto il valore primario, mentre il piacere è stato confinato alla posizione di valore secondario. L’uomo moderno, però, nella sua ambizione di dominare il mondo e padroneggiare il sé, non è mai libero dalla paura che ciò non riesca, né dal dubbio se l’eventuale riuscita vada o no a suo vantaggio. Dato però che il piacere è la forza creativa della sua personalità, la sua speranza o illusione è che il raggiungimento di questi obiettivi renderà possibile una vita piacevole. L’uomo è quindi spinto dal suo Io a perseguire mete che gli promettono il piacere, ma che gli richiedono proprio una negazione del piacere stesso.

Il corpo, però, al contrario dell’Io, desidera il piacere, e non il potere. Il piacere del corpo è la fonte da cui scaturiscono tutti i nostri sentimenti e pensieri. Se si distrugge il piacere fisico di un individuo, si induce in lui frustrazione, rabbia e odio. La sua maniera di pensare si distorce, il suo potenziale creativo va perduto e si sviluppano atteggiamenti autodistruttivi. Questo rivoluzionario libro di Alexander Lowen porta la promessa di una vita più creativa attraverso il piacere. Definendo il piacere come una “esperienza del corpo”, Lowen afferma che il piacere mentale puro non esiste e osserva inoltre che la capacità di provare piacere è anche capacità di autoespressione creativa. Tuttavia nell’adulto in genere, la lotta per il potere è in competizione con la spinta verso il piacere, mina la creatività e causa tensioni muscolari. Questo libro offre una via d’uscita da tale dilemma grazie anche a una serie di esercizi bioenergetici spiegati dettagliatamente e facili da apprendere.

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